La nuova frontiera delle competenze digitali

17 Maggio 2018

Le competenze digitali stanno assumendo un ruolo sempre più di primo piano nel mondo del lavoro. La rapida evoluzione tecnologica sta cambiando, altrettanto rapidamente, anche le necessità delle aziende. I lavoratori oggi hanno bisogno di un bagaglio di competenze digitali indispensabile. Non si dice che tutti dobbiamo essere degli smanettoni, conoscere per filo e per segno ogni millemila programma viene lanciato.

Competenze digitali non vuol dire smanettare

Ma avere una base di conoscenze di alcuni dei principali programmi e del modo di funzionamento di smartphone e computer è fondamentale ormai in ogni lavoro. Ma per “competenze digitali” non si intendono solamente queste. In Italia si ravviano in determinate situazioni una mancanza di queste competenze. Di questo tema se ne è parlato nei mesi scorsi in un convegno, organizzato all’Università Bicocca di Milano. Nel quale le principali associazioni Ict hanno preso spunto dagli aggiornamenti dell’Osservatorio delle Competenze Digitali per trarre alcune conclusioni. Dall’analisi delle offerte di lavoro pubblicate sul web, infatti, emerge un divario alquanto ampio fra quanto le aziende cercano e la preparazione professionale di chi cerca. Questo perché il mondo del lavoro necessita di competenze che, attualmente, vanno oltre quella che è la preparazione di base del mondo scolastico. Ma, andando oltre al discorso scolastico, le competenze digitali maggiormente richieste hanno bisogno di una preparazione specifica.

Le necessità delle aziende di oggi

Perché esaminando i dati presentati in questo convegno, emerge come le offerte di lavoro relative alle nuove professioni digitali sono cresciute del 280% da febbraio 2013 ad aprile 2017. Ma la necessità di più competenze digitali sono in aumento anche in settori non strettamente tecnologici. Settori quali la contabilità, il marketing, le risorse umane, ad esempio, hanno necessità di un maggior numero di profili digitali. Sempre all’interno di questo convegno sono emersi come in crescita rispetto al passato sono i paradigmi legati al mobile (67%), l’analisi sui Big Data (61%), la sicurezza online (61%) e il cosidetto “internet delle cose” (52%). E qui si entra anche nel campo delle aziende. Perché una delle più grandi criticità è, soprattutto, culturale. E riguarda le piccole e medie imprese. Dove in buona parte delle aziende italiane non c’è ancora la giusta consapevolezza dell’importanza del digitale. Della sua posizione strategica per la crescita di un’impresa e la sua tenuta sul mercato.

 

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