Com’è che si dice? In guerra ed in amore tutto è lecito?
Vero, verissimo, ma non solamente in questi due “campi”.
Oggi come oggi anche nel mondo del lavoro si sta arrivando ad utilizzare ogni “arma” lecita. Soprattutto se si tratta di “battagliare” per cercarselo questo benedetto impiego. Per chi deve trovare lavoro.
No no, tranquilli, nelle prossime righe non leggerete peste e corna verso la modernità, la globalizzazione o simili. Né snoccioleremo dati ogni anno sempre più terribili, niente endovena di negatività. Anzi, cerchiamo di vedere come si può aiutare chi sta cercando il proprio posto.
Attraverso qualche consiglio utile su un canale finora sfruttato meno di quel che si potrebbe. Se sarà una vena aurea oppure piena solo di belle illusioni lo si scoprirà solamente fra qualche tempo.
Intanto però i social network stanno diventando anch’essi sempre più una fonte di possibilità per chi non ha lavoro o chi lo vorrebbe cambiare.
Il Principe LinkedIn
Sua altezza serenissima, erede al trono in questo campo, è uno solo: LinkedIn. Il social media nato e pensato appositamente per trovare lavoro, per parlare e confrontarsi con colleghi, lavoratori dello stesso ramo.
Diventato ora grazie alle proprie offerte di lavoro anche una bacheca virtuale vera e propria consultata ad ogni latitudine.
Giusto qualche mese fa ha sfondato i 9 milioni di utenti e si contano, in Italia, circa 140 mila aziende che lo utilizzano. Soprattutto grazie alle possibilità di visionare e contattare direttamente i profili più interessanti o di coloro che vogliono trovare lavoro e che si candidano per una posizione.
Ma alle spalle del “reuccio” in pectore proliferano altri canali molto utilizzati per trovare lavoro tramite social network.
E se anche Facebook….
È il caso di Facebook. No, non stiamo dando i numeri, il figlioccio di Mark Zuckenberg è pronto ad entrare a gamba tesa anche in questo “mercato” con la forza dei suoi numeri planetari.
Nello scorso mese di novembre, infatti, il colosso di americano ha ammesso di stare lavorando in questo senso. Si sta adoperando verso una nuova funzione che permetterà (quando? boh…) alle aziende di pubblicare direttamente sulla propria pagina ufficiale gli annunci di lavoro.
Gestendo così le candidature che arriveranno dai singoli profili.
Occhio a quello che si pubblica
E qui sta il primo campanello d’allarme: occhio a quello che pubblicate. Perché se per amici e parenti non è un problema vedere le vostre foto leggermente alticcio ad una festa o in atteggiamenti da polipone con una procace biondona, forse per un vostro potenziale nuovo datore di lavoro non sono proprio il massimo. Tant’è che in diversi paesi sta prendendo sempre più piede il “doppio profilo”. Ovvero crearne uno per la propria cerchia di conoscenze ed amicizie (con accesso blindato ai contenuti per i “non amici”) ed un altro invece più formale e professionale.
Non solo poi Instagram o Twitter
Sta crescendo l’interesse delle aziende anche per Twitter e per Instagram, in questo secondo caso soprattutto per chi si occupa di creatività e lavora (anche) con le immagini. Ma a parte questi social media usati ormai anche dal cane e dal gatto di casa, ce ne sono altri meno conosciuti come about.me.
Un portale dove si può creare un profilo personale ricco di informazioni. Qualunque canale scegliate per trovare lavoro tramite social network ci sono da ricordarsi sempre alcune – brevi, semplici, fondamentali – regole di comportamento. Mai fingere di essere chi non si è, mai “pompare” le proprie competenze con cose che in realtà non si sanno fare, perché sul lavoro poi si rischia di bruciarsi rapidamente.
Inoltre tenete sempre curati tutti i profili on-line, aggiornateli con le principali novità e, soprattutto, aggiornatevi voi.
Ma poi tocca anche alle aziende
Non si finisce mai di migliorare, di arricchire le proprie competenze e con sempre più carte in mano poi è più facile vincere la partita del trovare lavoro. Anche in questi tempi non certo semplici. Anche perché chi cerca lavoro, prima o poi, arriverà anche a giocarsi le proprie chance sui social.
Ma anche le aziende devono fare la loro e scommettere su questo canale. Perché i numeri in questo senso sono in costante aumento, ma ci sono tante realtà commerciali che ancora faticano ad abbandonare i tradizionali canali per la ricerca del lavoratore giusto.
L’importante è camminare e continuare ad andare avanti, sia chi cerca sia chi offre. Per arrivare al più presto ad incontrarsi a metà strada.
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