Non solo per i clienti, il counseling per i dipendenti e collaboratori sta avendo sempre più un ruolo importante. Ma che cosa si intende quando parliamo di counseling? Di base è un’attività per orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità di un cliente, stimolando così la propria capacità di scelta. Ma il counseling è un concetto che si sta facendo sempre più strada anche all’interno delle aziende. Perché, vi chiederete voi. Per molteplici motivi, rispondiamo noi.
Non solo per i clienti, il counseling per i dipendenti è prezioso
Partiamo da un concetto di fondo. Ovvero, quando si parla di clienti, il counseling è un valido strumento per far uscire le loro vere necessità. Parlando invece di dipendenti e collaboratori, il counseling è un valido strumento per far uscire tutte le diverse potenzialità. Perché attraverso un percorso fatto su sé stessi, sulle proprie abilità e capacità, ogni dipendente e collaboratore può far emergere tutti i propri punti di forza. E questo non è un bene solamente per l’azienda stessa. Che, così facendo, può contare su un lavoratore motivato e spinto a sfruttare al massimo ogni propria competenza professionale. Ma anche per lo stesso dipendente. In quanto riuscendo a sfruttare al meglio le proprie potenzialità, riesce anche ad instaurare un altro clima sul posto di lavoro. Fra gli stessi dipendenti e collaboratori si crea un clima positivo, cosa che è sempre terreno fertile dove poter lavorare al meglio. Il counseling per i dipendenti diventa così una strada per riconoscere e sviluppare le risorse personali sopite.
Vizi e virtù
Dicendo addio ai comportamenti automatici e standardizzati. Non si fa una cosa, insomma, “perché si è sempre fatta così”. Bensì perché “facendo così è meglio per tutti”. Dall’azienda al dipendente stesso. Un percorso, quello del counseling per dipendenti e collaboratori, che parte dall’individuazione del cammino migliore. Ogni lavoratore, in base alle proprie qualità, svolge degli incontri nei quali l’obiettivo finale è uno solo. Ovvero trovare la strada per dare il proprio maggior contributo possibile all’azienda. Ma affrontando difficoltà e tensioni in modo sereno, gestendo lo stress, avendo una visione complessiva e d’insieme dell’intera attività aziendale. Guardare dove le cose non vanno, capire come si possono sistemare. Utilizzando le proprie qualità e peculiarità. Per arrivare a creare un nuovo clima lavorativo ed una organizzazione del lavoro che valorizzi le singole potenzialità.
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