Formazione lavoro: un capitolo non semplice da affrontare. Per spiegare l’importanza dello studio nella vita bastano pochissime parole. Ne serve qualcuna in più, però, per spiegare quanto importante sia non fermarsi alla fine del ciclo di studi per continuare ad accrescere le proprie competenze. Perché, alla fine, sono queste ultime a fare la differenza nel mondo del lavoro, il “saper fare”.
Ed allora l’importanza della formazione lavoro per i giovani è qualcosa di sempre più importante per quel che concerne l’inserimento nel mondo lavorativo e la lotta ad una piaga quale la disoccupazione giovanile.
L’esempio olandese
Facciamo un esempio concreto dell’importanza di questi strumenti, prendendo come esempio l’Olanda. Un paese nel quale la disoccupazione giovanile ormai da qualche anno si attesta intorno all’8%m contro il 40% del nostro paese. In Olanda hanno previsto una serie di percorsi formativi completi e molto qualificati. Accanto ad essi è stata poi realizzata una politica di assistenza basata sull’individuo. Che quindi viene calibrata in pratica sulle proprie esigenze personali.
E non solo l’Olanda…
Quello olandese è un esempio seguito anche da altri paesi, come ad esempio la Germania. Un paese dove la disoccupazione nella fascia d’età fra i 15 ed i 24 anni è scesa ormai di poco sotto al 10%. Anche nel paese di Gothe si è deciso di puntare fortemente su tirocini e corsi organizzati direttamente dallo Stato. Realtà necessarie per specializzarsi sempre più e per presentarsi alle aziende con il maggior numero di competenze pratiche già acquisite. Ma dopo un percorso di formazione lavoro importante.
Ed in Italia
Nel nostro paese, in attesa che il mercato del lavoro si strutturi in questo senso, ci sono diverse realtà private che si occupano di formazione e di accrescere il bagaglio di conoscenze personali. Anche perché per compiere questi passi in avanti non sono necessari tempi lunghi. Non ci vuole un decennio per arrivare ad avere un operaio sempre più specializzato. A fare la differenza è la quantità e la qualità delle conoscenze che un lavoratore apprende. Un concetto, quello dell’importanza per le aziende stesse della formazione dei dipendenti, certificato sempre più dai numeri. Da quei dati che vedono in crescita costante le spese sostenute dalle imprese italiane in questo settore. Anche se ancora sotto la media europea.
Le ultime statistiche sulla formazione lavoro
Le statistiche stilate dall’Osservatorio della formazione continua del Ministero del Lavoro, elaborato dall’Isfo, vedono un livello di partecipazione pari al 6,2. Una media data dal 6,5 per le donne e dal 5,8 degli uomini. Davanti a paesi come Polonia, Turchia, Grecia e Romania. Ma parecchio dietro ai paesi nordici, Francia, Olanda, Austria, Spagna, Germania e Regno Unito. Questi dati si riferiscono alla partecipazione alla formazione di lavoratori adulti nella fascia d’età 25-64 anni. In cui si ha una media europea dell’11,4 per le donne e del 9,6 per gli uomini. L’Osservatorio ha poi fotografato quali sono state le aree tematiche dei corsi di formazione tenuti nel 2015 su un campione di oltre 400 aziende. La parte del leone la fanno le lingue straniere (20%), davanti alla sicurezza (18%), alla comunicazione interpersonale (12%) ed all’informatica (10%).
Forse ti può interessare anche: Alternanza scuola lavoro, bisogno o necessità?